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07
APR
2020

Una piccola storia in tempi di Coronavirus ma di enorme valore affettivo e morale

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Voglio raccontarvi una storia.. una piccola  bella  storia in questo difficile momento fatto di paure e spesso tristezza.

Mi chiamo Alessandro Giamberti e sono il responsabile della cardiochirurgia pediatrica dell’IRCCS Policlinico San Donato. Dal 9 marzo a seguito di una delibera regionale l’attività dei cardiochirurghi è stata completamente sovvertita per dare il più ampio spazio possibile ai malati colpiti dal virus. Purtroppo pero’ continuano ad esserci gli “altri” malati quelli affetti da altre patologie che necessitano comunque  di cure nonostante il delicato momento. Malati come ad esempio di patologie cardiovascolari o cardiopatie congenite che sono quelli di cui mi occupo io.

Il nostro Centro del Policlinico san Donato è stato scelto come centro HUB per la cardiochirurgia pediatrica che significa che in Lombardia siamo solo noi a doverci occupare di tutte le urgenze cardiologiche e cardiochirurgiche pediatriche in collaborazione con i Colleghi di Niguarda e di Bergamo.

E’ così che la settimana scorsa nonostante le difficoltà inerenti al coronavirus mi sono trovato a dover gestire una urgenza di Varese. Una bimba gemellina  prematura di appena 700 grammi di peso corporeo che, per ridurre al minimo i rischi, sono andato ad operare a Varese assieme ai Colleghi dell’ospedale del Ponte e del Circolo di Varese.

Questa cosa è stata oggetto di un articolo sul Corriere della Sera, un articolo di speranza. Come a dire che nonostante tutte le difficoltà del momento noi “ci siamo” per tutti i bimbi affetti da cardiopatie congenite e per tutti gli adulti con cardiopatia congenita.

Ma la storia che voglio raccontarvi inizia qui.

Io dall’ 8 marzo vivo a casa con mio figlio maggiore Giovanni mentre mia moglie per motivi di lavoro vive a Verona con l’altro figlio Giulio.

In questi giorni a casa ci siamo divisi i compiti con mio figlio ed in realtà  facciamo tante cose soprattutto tante cose assieme. Ad esempio cuciniamo per cena un giorno a testa facendo una sorpresa all’altro.

Ieri sera toccava a Giovanni  cucinare. Io ero rientrato dall’ospedale nel pomeriggio e dopo la ginnastica (altra cosa che mi ha insegnato mio figlio) mi sono messo a lavorare un po’ al computer. Alle 20.00 non vedendo movimenti in cucina ho chiesto a mio figlio che succedeva avendo…abbastanza fame. Lui mi risponde di stare tranquillo che era tutto a posto e che di li a poco avremmo mangiato.

Passano 5 minuti, suona il campanello di casa e vado ad aprire.

Trovo Flavio che abita nel condominio esattamente sotto al mio appartamento con in mano dei pacchi e mi dice: “sai tutti nel condominio hanno letto l’articolo dell’intervento che hai fatto a Varese. Siamo molto orgogliosi di te e non sapevamo come ringraziarti. Sarebbe stato bello invitarti a cena ma in questo periodo non si puo’ ed allora ci è venuto in mente di invitarti a cena a casa tua con noi che cuciniamo. Ognuno nel palazzo ha preparato qualcosa per te e tuo figlio ed ecco la cena…melanzane alla parmigiana, pollo con le cipolline e cantucci finali da bagnare con un Passito di Pantelleria….buona cena da parte di tutti noi e…grazie per quello che fai”.

Mi sono commosso, non me l’aspettavo…una sorpresa bellissima.

Un piccolo gesto ma di enorme valore affettivo e morale. Quelle cose che ti danno forza per continuare anche nei momenti più bui e difficili.

Noi medici che ora veniamo chiamati eroi assieme a tutto il personale sanitario in verità stiamo continuando a fare  il nostro mestiere come sempre e da sempre, con la stessa passione, tenacia, dedizione. Una professione, la nostra, fatta di tanti piccoli gesti quotidiani che danno un senso al tutto. Tanti piccoli gesti quotidiani ma importantissimi comparabili al piccolo gesto di affetto dei vicini del mio condominio.

About the Author
  1. Pierpaolo Tomassini Reply

    Alessandro buongiorno,
    Non so se il nome ti dice qualcosa o ti riporta alla mente lontani ricordi.
    Siamo comunque parenti (da parte di mia mamma Giovanna Verde con la tua).
    Sono molti amni che non ci vediamo ed ogni tanto quando le ns mamma si sentono ricevo tue notizie, non ultima proprio l’altro giorno che mia mamma mi diceva della lontananza tra te e tua moglie e ognuno con un figlio..oggi per caso leggo questa tua storia…che dire…orgoglioso di conoscerti.
    Tanti cari saluti ed un abbraccio forte, magari ci incontreremo a Porto Recanati

  2. Luca La Torre Reply

    Buongiorno Alessandro,
    Anna F. mi ha mandato il link al tuo post,
    doppia commozione leggere le tue righe e ricordare tempi davvero lontani.
    Mi ha fatto un immenso piacere leggere che anche tu sei attivo in altri paesi e contesti, e ho pensato di mandarti un saluto.
    Ti abbraccio,
    Luca La Torre

  3. alessandro Giamberti Reply

    Caro Pierpaolo grazie della mail. Certo che mi ricordo come ricordo la forte amicizia che lega le nostre madri,
    Spero di rivederti presto e sarebbe proprio bello poterlo fare a Porto Recanati.
    Un caro saluto anche alla tua mamma,
    Alessandro

  4. alessandro Giamberti Reply

    Mamma mia Luca….che piacere sentirti…è passato così tanto tempo. Saluta Anna ed un forte abbraccio a te…speriamo di incrociarci prima o poi.
    Ale

  5. Roberta Pallottelli Reply

    Alessandro che eri una persona speciale lo sapevamo tutti, ma questa storia ci ha davvero commossi tutti. Tu ci sei e noi con te. Un abbraccio forte forte amico caro.
    Robi

  6. Roberta Pallottelli Reply

    Alessandro che eri una persona speciale lo sapevamo. Ti sei commosso? Beh lo immagino ma come vedi quello che penso io lo pensano in molti. Oltre ad essere un medico eccezionale sei anche un grande uomo.
    La tua umanità, sensibilità e simpatia,il tuo modo di capire i disagi degli altri solo guardando negli occhi….
    Hai fatto tanto per la medicina ma non sto qui ad elencarle tutte. Chi ti conosce lo sa.
    Tu ci sei e noi con te.
    Un fortissimo abbraccio da chi ti stima e ti vuole bene.
    Sei un grande
    Con affetto Robi

  7. alessandro Giamberti Reply

    Grazie Roberta so che quello che dici ti viene dal cuore.
    Ti auguro Buona Pasqua nella speranza di rivederci tutti presto e poterci abbracciare.
    Ale

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